Il volume “Competenze digitali – 2022” rileva che in Italia l’adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese è in continua crescita, ma rimane il grande problema delle competenze. Indispensabile un forte investimento in capitale umano dotato di competenze specialistiche.
Online sul sito di Unioncamere il nuovo volume “Competenze digitali – 2022”, pubblicazione del Sistema Informativo Excelsior che analizza le dinamiche della trasformazione digitale dei settori di industria e servizi, focalizzandosi sulla domanda di profili professionali con competenze digitali.
La pubblicazione parte con un’analisi dello scenario. Al netto della ripartenza post COVID-19, il quadro economico generale, pur avendo subito un rallentamento a causa degli elevati prezzi dell’energia e dalle tensioni nelle catene di approvvigionamento globali di beni, si è caratterizzato nel 2022 per una rinnovata vitalità del mercato del lavoro e un numero di assunzioni programmate superiore anche al periodo pre-covid. Partendo da questa fotografia risulta chiaro che le maggiori aspettative siano poste nella duplice transizione digitale e verde, fondamento del piano Next Generation EU.
L’Italia ha avviato in maniera decisa, nel corso degli ultimi anni, un percorso di trasformazione digitale, ma il quadro rimane chiaro-scuro. A una decisa accelerazione sotto il profilo dell’adozione e dell’impiego di tecnologie digitali da parte delle imprese, si contrappone un lento miglioramento sotto il profilo delle competenze digitali. Infatti l’Italia risulta 8° in riferimento all’adozione delle tecnologie digitali rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, ma nell’ambito della dimensione competenze digitali/capitale umano si posiziona invece al 25° posto.
Per raggiungere un’effettiva trasformazione digitale utile allo sviluppo del Paese risulta indispensabile un investimento in capitale umano, con competenze specialistiche nel settore delle tecnologie digitali e dell’ICT. In questa prospettiva, il tentativo dell’Italia è quello di colmare entro il 2025, l’attuale divario di competenze digitali con Paesi come Germania, Francia e Spagna. Il volume offre, sulla base dei risultati dell’indagine del Sistema Informativo Excelsior, un quadro approfondito della relazione fra i fabbisogni di competenze digitali espressi dal tessuto produttivo e l’attuale sistema dell’istruzione e della formazione.
I dati evidenziano come le imprese associno ai livelli di istruzione superiore il possesso di maggiori competenze digitali e le ritengano importanti per lo svolgimento delle attività lavorative. Al 95% dei laureati è, infatti, richiesto di padroneggiare le competenze digitali di base, relative all’utilizzo delle tecnologie internet e alla capacità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale.
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